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AMENANOS FESTIVAL 2025: Medea di Seneca
AMENANOS FESTIVAL 2025: Medea di Seneca
Il regista Daniele Salvo ritorna al Teatro Greco Romano di Catania dopo il successo, ottenuto in questo Sito, con la Rappresentazione Classica Prometheus, dal Prometeo Incatenato di Eschilo, produzione Associazione Culturale DIDE - Amenanos Festival, nel 2019 e nel 2021, Tragedia Greca che ha rappresentato l'Italia nel 2021 all' International Festival of Ancient Greek Drama di Cipro. Daniele Salvo ha diretto per l'INDA di Siracusa, le seguenti regie: Edipo a Colono, 2009 con Giorgio Albertazzi; Aiace, 2010, con Maurizio Donadoni ed Elisabetta Pozzi; Edipo Re, 2013, con Daniele Pecci, Ugo Pagliai e Melania Giglio; Coefore/Eumenidi, 2014,con Francesco Scianna, Ugo Pagliai, Paola Gassman e Piera Degli Esposti; La Pace, 2023, con Giuseppe Battiston. Per il GIGI PROIETTI GLOBE THEATRE ha diretto: Giulio Cesare, La Tempesta, Macbeth, Re Lear, Venere e Adone. Il Cast delle due Rappresentazioni Classiche è composto da attori di livello nazionale. Un Teatro Classico, il nostro, inteso in senso ampio, un luogo privilegiato per tutti, che rappresenta una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un’esortazione a guardarci dentro in altri modi. "MEDEA" di Seneca Medea è una figura tragica profondamente legata a forze primordiali, un’entità che si trova al confine tra umano e divino, che sfugge alle categorie morali tradizionali. Il personaggio di Medea è mosso da forze potenti come la vendetta, l’amore violento e il dolore devastante. Non è solo una donna ferita, ma una personificazione di forze ancestrali e distruttive, non è solo una figura tragica, ma una forza femminile archetipica. La sua furia si scaglia contro il mondo, contro la giustizia degli uomini e degli dèi, in un urlo disperato contro la sua stessa esistenza. Nel teatro di Seneca la parola è strumento di potere e violenza. Il linguaggio diviene fisico e viene utilizzato per evocare immagini potenti e visioni terribili, dando alla messa in scena un carattere fortemente evocativo. Le parole di Medea risuonano come incantesimi e maledizioni, amplificando il senso di minaccia e di ineluttabilità del suo destino. La violenza in "Medea" non è semplicemente un atto umano ma ha una dimensione rituale e sacra. Il sacrificio dei figli, il gesto più estremo che Medea compie, è presentato come un rito oscuro, che trascende il crimine comune per entrare in una sfera più elevata e terribile. È un sacrificio che sfida gli dèi e la natura stessa, trasformando Medea in una sorta di figura sacerdotale, distruttrice e creatrice allo stesso tempo. Uno degli aspetti centrali dell' allestimento è l'isolamento totale del personaggio di Medea. Questo isolamento non è solo fisico, ma anche emotivo e spirituale. Medea è una straniera in una terra ostile, respinta e tradita da chi avrebbe dovuto amarla. Questo isolamento si riflette nella scenografia e nell'uso dello spazio scenico: Medea appare spesso sola, circondata da figure che tentano di interagire con lei ma non la comprendono. Il tempo è elemento chiave della tragedia. La tensione accumulata lungo tutto il testo di Seneca trova il suo culmine nella catastrofe finale, il tempo sembra rallentare, creando un effetto di ineluttabilità. Il rapporto tra Medea e Giasone è centrale. Non si tratta solo di una vendetta personale, ma del confronto tra due visioni opposte dell’esistenza. Giasone rappresenta la razionalità, l’ambizione e l'ordine patriarcale, mentre Medea incarna il caos, la passione e l’elemento irrazionale e sovversivo. Il loro scontro è quindi simbolico, una battaglia tra due mondi inconciliabili. Cast Medea Melania Giglio Giasone Michele Lisi Creonte Alfonso Veneroso Nutrice Marcella Favilla Coro: Simone Ciampi, Cinzia Cordella, Silvia Pietta, Salvo Lupo Costumi: Daniele Gelsi Accessori realizzati con il contributo didattico dell’IIS “L. Mangano”di Catania Scene Daniele Salvo Realizzazione scene Liceo Artistico Statale “M.M. Lazzaro” di Catania Luci Elvio Amaniera Aiuto Regia: Matteo Fiori Brani cantanti composti da Marco Podda Produzione Associazione Culturale DIDE- AMENANOS FESTIVAL
24/05/2025 ─ 27/05/2025 | 2 Eventi
da 22.00 €
Mostra 2 Eventi
AMENANOS FESTIVAL 2025: Le Baccanti di Euripide
AMENANOS FESTIVAL 2025: Le Baccanti di Euripide
Il regista Daniele Salvo ritorna al Teatro Greco Romano di Catania dopo il successo, ottenuto in questo Sito, con la Rappresentazione Classica Prometheus, dal Prometeo Incatenato di Eschilo, produzione Associazione Culturale DIDE - Amenanos Festival, nel 2019 e nel 2021, Tragedia Greca che ha rappresentato l'Italia nel 2021 all' International Festival of Ancient Greek Drama di Cipro. Daniele Salvo ha diretto per l'INDA di Siracusa, le seguenti regie: Edipo a Colono, 2009 con Giorgio Albertazzi; Aiace, 2010, con Maurizio Donadoni ed Elisabetta Pozzi; Edipo Re, 2013, con Daniele Pecci, Ugo Pagliai e Melania Giglio; Coefore/Eumenidi, 2014,con Francesco Scianna, Ugo Pagliai, Paola Gassman e Piera Degli Esposti; La Pace, 2023, con Giuseppe Battiston. Per il GIGI PROIETTI GLOBE THEATRE ha diretto: Giulio Cesare, La Tempesta, Macbeth, Re Lear, Venere e Adone. Il Cast delle due Rappresentazioni Classiche è composto da attori di livello nazionale. Un Teatro Classico, il nostro, inteso in senso ampio, un luogo privilegiato per tutti, che rappresenta una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un’esortazione a guardarci dentro in altri modi. "LE BACCANTI" di Euripide è un progetto teatrale entusiasmante che pone particolare attenzione alla dimensione rituale, simbolica e drammatica del Teatro. Il coro delle Baccanti è centrale nella rappresentazione. E’ un coro misterico, esoterico, travolgente, di grande impatto visivo. Il mistero e la potenza del culto dionisiaco si dispiega nelle voci e negli stati emotivi di tutte le attrici, che devono apparire quasi in trance. Movimenti coreografici, maschere e gestualità sottolineano il contrasto tra razionalità, istinto e possessione: questo è uno scontro catastrofico tra un dio e un uomo. Dioniso rappresenta la forza primigenia, è simbolo dell'irrazionale, del caos e della distruzione che si oppone all'ordine. Nella messa in scena si mira a creare un'atmosfera immersiva: il pubblico viene trasportato in un mondo arcaico e misterioso. Lo spettacolo, in questo senso, è un viaggio sia emozionale sia intellettuale, e lascia allo spettatore una sensazione di inquietudine e meraviglia di fronte alla potenza del mito e della tragedia. L’obiettivo è creare un’esperienza che risuoni nella contemporaneità, evocando Dioniso come forza primordiale che trascende il tempo. I membri del coro agiscono come in un perpetuo stato di trance, come i personaggi di “Cuore di Vetro” di Werner Herzog. La loro comunicazione trascende dunque il linguaggio verbale e rivela emozioni profonde attraverso vocalità e fisicità. L'emotività è considerata il veicolo fondamentale per raggiungere la catarsi e rendere fruibile il tragico. Gli attori lavorano su temperature emotive elevate, compromettendo corpo e voce per generare stati perturbanti. Il testo di Euripide è radicato nel corpo degli attori, che ne ricreano i meccanismi emotivi senza sovrapporre elementi stilistici o artificiosi. Lo spettacolo evita soluzioni visive spettacolari o avanguardistiche, preferendo un’estetica lineare che pone l’attenzione sul testo e sull’interpretazione attoriale. Dioniso Daniele Salvo Penteo Michele Lisi Agave Melania Giglio Cadmo Alfonso Veneroso Tiresia / I° messaggero/ Guardia: Simone Ciampi II° messaggero Silvia Pietta Coro: Elena Aimone,Cinzia Cordella, Giulia Diomede, Marcella Favilla, Carlotta Mangione, Silvia Pietta, Odette Piscitelli, Elisa Zucchetti, Scene Daniele Salvo Costumi Daniele Gelsi Musiche di Marco Podda Accessori realizzati con il contributo didattico dell’IIS “L. Mangano”di Catania Luci Elvio Amaniera Aiuto Regia: Matteo Fiori Realizzazione scene Liceo Artistico Statale “M.M. Lazzaro” di Catania Produzione Associazione Culturale DIDE- AMENANOS FESTIVAL
25/05/2025 ─ 29/05/2025 | 2 Eventi
da 22.00 €
Mostra 2 Eventi
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